Lago d’Idro: cosa vedere tra storia e natura
Mi capita spesso di pensare che al mondo ci siano un’infinità di destinazioni poco conosciute che sicuramente meritano una visita, se solo sapessimo dove sono e cosa vedere. Avete presente quei discorsi da vecchia zia, tipo: “Vanno tutti a Parigi e New York, ma anche in Italia abbiamo tanti posti meravigliosi da esplorare”?
Ecco, se anche a voi, come a me, capita di pensare a tutti quei posticini deliziosi di cui ignoriamo l’esistenza e che magari non sono nemmeno tanto lontani casa, siete nel posto giusto perché oggi vi parlo di una di queste perle preziose che si trova in provincia di Brescia: la Valle Sabbia.
Io ne ignoravo l’esistenza, e invece si è rivelato un posto magnifico con tante cose da vedere: paesaggi, storia, natura, adrenalina e, se tutto questo non dovesse bastare, buon cibo!
E allora partiamo insieme alla scoperta della Valle Sabbia
Paesaggi
Il Lago d’Idro
Il Lago d’Idro è un lago abbastanza piccino, soprattutto se confrontato con il vicinissimo Lago di Garda. E’ di origine glaciale, è il più piccolo tra i laghi lombardi e proprio per questo è molto suggestivo. La sua forma stretta e lunga gli conferisce una conformazione particolare, che a me ha ricordato i fiordi.
Sabato scorso il tempo non era dei migliori e quando siamo arrivati veniva giù tantissima acqua, troppa pure per me che sono una rana! Ma quando il cielo si è un po’ aperto e siamo riusciti a intravvedere l’altra sponda, lo spettacolo è stato impagabile: le coste sono fiancheggiate da montagne che scendono ripidissime verso il lago. Dopo la pioggia, erano orlate da simpatiche nuvolette. Così simpatiche che si erano appena divertite a tirarci i gavettoni!
Un panorama che non ha nulla da invidiare alla Norvegia o al Canada!
Storia
La Rocca d’Anfo
Anche questo nome mi è suonato nuovo e se non lo conoscevo un motivo c’è: un segreto che ci ha tenuti all’oscuro della sua esistenza.
Stacchetto musicale misterioso (scegliete voi la musica, a me piace immaginare qualcosa alla Twin Peaks).
“Quale sarà il segreto della Rocca d’Anfo? Chi ci voleva tenere all’oscuro? Ma soprattutto, perché? Scopriamolo insieme!”
Il mistero è presto svelato. Fino all’inizio del secolo, questa fortezza è stata utilizzata dell’Esercito Italiano e quindi su tutta l’area vigeva il segreto militare: nessuno poteva accedervi ad eccezione dei soldati e di pochi tecnici autorizzati.
Nel 2007 la Rocca è stata per la prima volta aperta al pubblico, ma alcuni problemi di smottamento hanno poi costretto ad una chiusura per questioni di sicurezza e ora, dopo 5 anni, la Rocca è di nuovo aperta per le visite dei privati ed è lì che vi aspetta.
Si tratta di una fortezza costruita in una posizione strategica per dominare tutta la valle, il che si traduce in: vista mozzafiato assicurata e foto strepitose sul Lago d’Idro. Ma che ve lo dico a fare?
La sua costruzione risale al 1450 ai tempi della Serenissima, ma fu poi Napoleone ad ampliarla trasformandola in soli 3 anni in una vera macchina bellica. La Rocca si sviluppa su più livelli collegati tra loro da scalinate in pietra. Un’opera imponente che si arrampica su per la montagna in un percorso di 700 scalini che forse vi spezzeranno le gambe, ma vi sapranno ricompensare con una grande meraviglia del cuore.
Oltre all’esterno del complesso, la Rocca è visitabile anche all’interno: muniti di torcia per illuminare gallerie e cunicoli.
Si visitano le cucine, le stanze dei soldati, oggi decadenti e a tratti invase dall’acqua, le batterie che ospitavano i cannoni e l’osservatorio da cui si teneva sotto controllo ogni accesso.
Se dovessi trovare una parola per descrivere quello che questo luogo mi ha lasciato, sceglierei: fascino. Il fascino dell’avventura in questa scalata che toglie il fiato, il fascino della scoperta con la torcia il mano lungo corridoi bui e misteriosi, ma soprattutto il fascino della storia che sopravvive ai secoli.
Il tour completo richiede 4 ore e si può effettuare nei weekend prenotando la visita guidata, obbligatoria e gratuita.
Non voglio spaventarvi, ma la scalinata è abbastanza impegnativa e, converrete con me, che 4 ore sono tante. Quindi partite preparati e soprattutto lasciate a casa la nonna, se le volete bene!
Natura
Il Parco delle Fucine
La visita a questo parco mi ha riempito il cuore di gioia: questo è uno di quei luoghi in cui ti accorgi che l’amore per il territorio e per le sue tradizioni possono fare miracoli. Ed è proprio da questo attaccamento che è nato un posto così speciale.
In questa zona, immerse in una natura rigogliosa, sono visitabili le antiche fucine. Luoghi in cui la forza dell’acqua veniva sfruttata per lavorare il ferro. L’acqua veniva incanalata, deviata verso una ruota motrice che metteva in moto il maglio.
E che cos’è un maglio? Si tratta di un dispositivo meccanico, una specie di grosso martello che, quando azionato, batte ritmicamente e consente di deformare un pezzo. Qui per esempio si costruivano delle pale lavorando dei pezzi di rotaia.
Da quello che era un contesto di lavoro duro, oggi è nato un parco con sentieri che costeggiano il fiume, passano sopra a ponticelli e accanto a deliziose cascatelle. Anche qui ho fatto amicizia: vi presento Valentina.
Sport e adrenalina
Proprio all’interno dello scenario del Parco delle Fucine è oggi possibile praticare una serie di attività sportive all’aperto: ferrate, sentieri attrezzati, zipline, ponte tibetano. Se siete un po’ pazzerelli e avete voglia di brividi, questo è il vostro posto!
Tanto per capirci, c’è qualcuno che si arrampica su per questa parete.
Per chi invece ama la tranquillità, una passeggiata per i sentieri del parco vi regalerà scorci paradisiaci. Questo è il punto in cui ho visto volare un Martin Pescatore.
Buon cibo
Se siete amanti del formaggio, queste terre saranno il vostro paradiso. Qui si produce il Bagòss, un formaggio stagionato molto particolare e molto pregiato per la cui produzione viene utilizzato un ingrediente segreto che ora io vi svelerò.
Avvicinatevi che ve lo dico in un orecchio: lo zafferano! Shhhh! Non ditelo a nessuno!
Il Bagòss si produce solo in provincia di Brescia e in particolare in Valle Sabbia, a Bagolino, località da cui prende il nome.
Se apprezzate il formaggio, ho un indirizzo da consigliarvi: il Caseificio Sociale Valsabbino, una cooperativa agricola che dal 1982 produce formaggio utilizzando esclusivamente latte proveniente da allevamenti della Valle Sabbia e seguendo i processi della tradizione casearia locale. Un esempio in cui la tradizione incontra il gusto e la genuinità. Avete presente quando si dice: dal produttore al consumatore? Ecco.
Pensate che dal 2007 il Caseificio ha ottenuto una certificazione di rintracciabilità nella filiera, un concetto un po’ tecnico che in parole semplici significa che possiamo ricostruire la storia di ogni forma di formaggio che qui viene prodotta e risalire fino al momento della produzione del latte.
Ora, a voi non piacerebbe conoscere la mucca che ha prodotto il latte con cui è stato fatto il vostro formaggio? A me si! Ci farei subito amicizia e magari la inviterei a casa a mangiare un po’ di formaggio!
Infine, per un pranzetto coi fiocchi, vi posso consigliare il Ristorante Imbarcadero ad Anfo, dove ho mangiato dell’ottimo pesce persico con vista lago.
Questa era la Valle Sabbia.
Ci sono stata in un sabato uggioso grazie ad un’incursione del progetto #inLombardia365, ma la pioggia non mi ha impedito di innamorarmi di questi luoghi, del sapore autentico dei suoi formaggi, della sua natura così viva, del suo fascino genuino.
E ora ditemi se non avevo ragione quando parlavo dei tesori nascosti dietro casa!
La Rocca d’Anfo si trova ad Anfo, facile no?
E’ visitabile nei weekend con una visitata guidata che si prenota gratuitamente sul sito. Il biglietto di ingresso costa 10€ e la biglietteria si trova presso il campo sportivo di Anfo. Si consiglia: abbigliamento sportivo, scarponcini, k-way, torcia e gambe buone.
Il Parco delle Fucine si trova a Casto. Qui vi lascio un link per trovare maggiori informazioni.
Il Caseificio Sociale Valsabbino si trova a Sabbio Chiese. Gli orari di apertura sono dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Chiuso la domenica e il lunedì pomeriggio.
Il Ristorante Imbarcadero si trova ad Anfo, in Via Rimembranza 12.
Per finire, se siete alla ricerca di consigli su questa o altre zone della provincia di Brescia seguite #AmazingBrescia, il progetti di 3 blogger bresciani: Michela, Emanuele e Sara. Sono miei amici, sono simpatici e sono davvero forti!
24/06/2016 @ 15:04
Cara sei un vero tesoro a ricordare #AmazingBrescia!!
Visto quante cose belle abbiamo qua a Brescia? Dai ti aspetto presto anche per farti scoprire altri bei posticini!
Un bacione verde!!
26/06/2016 @ 18:02
E’ un progetto bellissimo, come potevo non citarlo?
Se mi fai da guida torno di sicuro, a Brescia ci sono tantissime cose da vedere!