Io sono un gatto: quando da un manga nasce un’intervista
“Io sono un gatto” è stato il nostro #Librogiappone del mese di maggio. Per questa edizione del nostro social bookclub abbiamo scelto la versione manga del grande classico di Natsume Sōseki, versione edita da Lindau con le bellissime illustrazioni di Cobato Tirol.
Io sono un gatto, il manga
Il manga rispecchia a pieno il romanzo da cui è stato tratto. Si tratta di un adeguamento molto fedele all’originale, con le dovute modifiche richieste necessariamente dal diverso formato.
La trama
La storia è molto semplice e vede come protagonista un gatto che viene accolto all’interno della casa di un professore, che diventerà il suo padrone.
Il gatto si rivela subito essere molto attento a tutto ciò che gli accade attorno, segue le vicende che coinvolgono il professor Kushami e i suoi ospiti e, a dispetto di questi, sembra essere molto più saggio e assennato.
Non ama andare a caccia di topi, ma ha un debole per la gattina dei vicini e deve confrontarsi con un gattaccio di quartiere. Conduce la normale vita di un gatto, ma non manca di commentare i comportamenti a volte strambi degli umani. E mentre questi vengono assorbiti da piccole beghe di ben poco conto, il nostro gatto si interroga su questioni ben più alte, arrivando a domandarsi il vero senso della vita. Un gatto filosofo, perspicace e ironico che ben presto cattura e affascina il lettore.
Non vi spoilero il finale, ma vi anticipo che non c’è nulla di banale.
Le illustrazioni
La versione manga di Io sono un gatto è stata disegnata da Cobato Tirol. L’illustratrice è riuscita perfettamente a rendere in grafica un romanzo di questo tipo, obiettivo per nulla semplice. La trama infatti non prevede molte scene animate, né cambi di scena. Nel romanzo sono presenti lunghe parti descrittive e altrettanti dialoghi che sono stati resi dinamici grazie alle diverse angolazioni delle illustrazioni. Anche la figura del gatto ha saputo aggiungere una maggior espressività grazie alla caratterizzazione che ne è stata data nel manga, pur senza cadere negli eccessi.
Intervista a Federica Lippi: traduttrice del manga Io sono un gatto
Come d’abitudine, durante la settimana dedicata a #librogiappone abbiamo commentato sui social questo libro. Da questa lettura social, insieme alle altre ragazze di #Librogiappone, è nata anche una bellissima intervista corale a Federica Lippi che ha curato le traduzioni del manga.
Ciascuna di noi ha preparato una domanda per Federica, una curiosità legata a questo libro e alla sua traduzione.
Questa è la domanda che io ho rivolto a Federica:
“Quali sono le principali differenze che hai riscontrato tra il manga e il romanzo?”
“Nel manga mancano, ovviamente, tutte le lunghe parti descrittive, che sono esplicitate attraverso i disegni. È un concentrato dei dialoghi, con l’aggiunta dei commenti/pensieri del gatto protagonista, in forma molto più stringata che nel romanzo, di cui potremmo considerarlo una sorta di “bignami”. Il linguaggio non è più moderno, dato che il testo è quello scritto da Natsume Soseki, né presenta diverse caratterizzazioni. “
Vi invito però a leggere l’intervista completa a Federica Lippi è pubblicata in un post di Daniela su Tradurre il Giappone, dove trovate anche le domande delle altre ragazze del bookclub: Michela, Stefania e Anna Lisa di Bliblioteca Giapponese.
Giunti a questo punto non posso far altro che ringraziare Lindau per questa bellissima collaborazione, Federica Lippi per la disponibilità e tutte le ragazze di #Librogiappone perché “siamo una squadra fortissimi”!!!
Se ve lo state chiedendo, stiamo già lavorando alla prossima edizione di #Librogiappone, quindi …stay tuned!
A presto
Baci verdi
Frida