Il mio primo rafting in Slovenia (e non sono morta!)

Io e il rafting non siamo mai andati d’accordo!

Non che abbia mai provato a farlo prima d’ora!

Ma era proprio l’idea che non mi attirava per niente: se fai rafting innanzitutto devi mettere in conto di bagnarti, magari in posti in cui la temperatura dell’acqua non è propriamente caraibica, poi ci sono le rapide e c’è il rischio di cappottarsi e di cascare dal gommone, tutti insieme o magari solo io! No, no, no! Il rafting non fa per me!

DSC_1430Ma sei una rana! Direte voi.

E appunto! Sono una rana, me ne sto beata e paciosa nel mio stagno, a mollo nell’acqua torbida e senza nessun pericolo di cappottamento. L’idea di buttarmi giù per le rapide di un fiume non mi sfiora manco per niente, ma siamo matti?

Quindi potete immaginare la mia faccia quando ho letto il programma del viaggio in Slovenia e ho scoperto che lunedì mattina avremmo fatto …indovinate un po’? RAFTING!

Dire che ero terrorizzata è riduttivo. Ho provato ad escogitare qualche “barbatrucco” per schivarmela: prima ho pensato di fingermi malata, ma era una tesi un po’ difficile da sostenere dopo che la sera prima mi ero “scofanata” una cena pantagruelica che manco l’esercito degli Unni dopo una battaglia!

Poi ho pensato alla carta “se mi bagno mi ammalo e mi becco la polmonite”, ma sono una rana e sono sempre bagnata! Anche questa non se la sarebbe bevuta nessuno!

E poi mi sono svegliata lunedì mattina e… miracolo! Pioveva! La mia giornata aveva svoltato, il mio umore ha recuperato all’istante 10 punti e sono scesa saltellando a fare colazione, convinta che ormai il rafting fosse una questione chiusa.

E lì, davanti alla mia tazza di caffè fumante ho scoperto che il rafting era solo rimandato di un’ora: ma come? Ma piove!
Thomas, la nostra amabile guida che ci ha scortato per tutto il tour in Slovenia, aveva organizzato tutto. Avremmo solo dovuto attendere che spiovesse.20151017_132029

Nell’attesa ci ha intrattenute raccontandoci episodi in cui impavidi turisti ogni anno si avventurano per le rapide del fiume Soča – che noi Italiani conosciamo come Isonzo. Gli episodi di Thomas prevedevano sempre un cappottamento e nella maggior parte dei casi finivano con la morte di qualcuno. Insomma tutto procedeva per il meglio! Io mi sentivo come Maria Antonietta prima di salire sul patibolo, ormai condannata a morte certa, ma tutto sommato ho comunque apprezzato il tentativo del caro Thomas di tirarci su il morale con il suo umorismo sadico.

Con una faccia a metà strada tra quella di un bimbo che è appena stato messo in castigo e l’urlo di Munch, mi sono avviata insieme alle altre verso la sede della Aktivni Planet di Bovec, dove ad attenderci c’era il nostro istruttore/guida Teo.

Beh, che dire? Appena ho visto Teo la giornata si è illuminata e ho pensato che in fondo un po’ di rafting non avrebbe fatto male a nessuno. Donne, provare per credere!

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Terrorizzata davanti alla sede di Aktivni Planet prima del rafting: si vede?

Nonostante questa iniezione improvvisa di buonumore però, nella mia testolina una vocina continuava a ripetere: stai per morire, stai per morire!

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Col caschetto mi sento molto meglio!

Siamo montate sul pullmino insieme a Teo e siamo andate a recuperare l’attrezzatura: muta in neoprene da 5 millimetri, più spessa rispetto a quella estiva dato che la temperatura dell’acqua in questi giorni si attestava a 9 gradi, giubbottino in neoprene, scarpette, giubbotto di salvataggio e caschetto! Nel frattempo, nel gruppo ha iniziato a diffondersi la voce che queste tutine facciano miracoli sulla silhouette e ti facciano sembrare una strato-gnocca anche se nella realtà non sei altro che una misera rana. All’idea di potermi trasformare magicamente in Irina Shayk, mi è presa una strana voglia di indossare immediatamente quel coso di gomma umidiccia. Già mi vedevo scintillante in tutta la mia bellezza.

Risalite sul pullmino siamo finalmente giunte nel luogo in cui cambiarci: ovvero a bordo strada accanto a un cantiere stradale. Yoohoo! Ragazze, ma anche ragazzi, insomma voi tutti che avete intenzione di fare rafting, bando al pudore e robe del genere, questo è uno sport per gente “wild” e quindi bisogna star pronti a mettersi a “chiappe” all’aria in mezzo alla strada. Ammetto che mentre cercavo di sgusciare dentro a quella muta non mi sentivo per niente sexy, ma ho notato che improvvisamente gli operai del cantiere lì vicino hanno avuto la necessità di scaricare chili e chili di sabbia proprio accanto al posto in cui ci stavamo cambiando, guarda un po’ alle volte le coincidenze!

Dopo aver faticato a infilare la muta e il giacchetto, è stata la volta delle scarpe e qui ho provato una gran goduria nel sentire che erano ancora bagnate, probabilmente per l’uscita del giorno prima: a quel punto ero ormai convinta che sarei morta di freddo.

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Prima di infilarmi la muta

Inutile dirlo, il risultato della mia vestizione non assomigliava manco per niente a Irina Shayk, ma neanche a Bradley Cooper e nemmeno al loro cane, se devo dirla tutta! Mi sentivo goffa e impaurita, ma anche un po’ divertita per la situazione surreale e buffa in cui mi trovavo.

Teo ci ha dato qualche indicazione tecnica, dopodiché ci siamo caricate il gommone e siamo partite sul sentiero che conduceva fino al fiume. Tralascio la descrizione del siparietto comico di 6 ragazze inguainate che cercano di trasportare un gommone gigante giù per un sentiero pieno di radici e rocce. Vi basti sapere che alla fine siamo arrivate a riva, siamo saltate sul gommone e siamo partite.

Dopo i primi metri ho realizzato che, dopotutto, non faceva poi così freddo.

Per evitare di cascare in acqua, all’interno del gommone sono posizionate alcune corde tese, basta incastrare i piedi lì sotto ed è praticamente impossibile catapultarsi in acqua: geniale!

Dopo aver pagaiato per qualche minuto, ecco farsi avanti le prime rapide e, con tutto il mio stupore, ho dovuto constatare che – CASPITA! – è DIVERTENTISSIMO!

rafting con aktivni planet

Photo via Aktivni Planet

Si, ok, un po’ si balla su e giù e chi è seduto nelle postazioni davanti si becca qualche schizzo, ma per lo più è una vera goduria!

E tra l’incredulo e lo stupito mi sono ritrovata a ridere come una pazza mentre il nostro gommone filava giù per il fiume! Yeeeeeah!

Quando le rapide finivano, quasi ci restavo male! Ma quello era il momento migliore per godersi il paesaggio: e che paesaggio! I colori della Slovenia in autunno lungo la valle dell’alto Isonzo sono qualcosa di spettacolare! A cominciare dal colore del fiume che è di un verde/azzurro incredibile! Poi tutt’intorno le montagne con gli alberi che si tingono di giallo, rosso e bordeaux e dietro a queste, come delle quinte scenografiche, le cime rocciose e innevate che incorniciano la scena come in una cartolina.

Godersi questo paesaggio dal mezzo del fiume a bordo di quel magico gommone è uno spettacolo imperdibile.DSC_1588 DSC_1587 DSC_1585

Poco dopo la partenza, è possibile vedere da lontano la cascata Boka, la più alta di tutta la Slovenia. In lontananza si scorge poi il Triglav, la cima più alta di questo Paese con i suoi 2864 metri.DSC_1575 DSC_1586

Lungo il percorso si alternano momenti più tranquilli, in cui si deve pagaiare, a momenti più movimentati in cui si scivola giù per le rapide, si schivano rocce e rami, si sobbalza un po’. Volendo si può anche fare un tuffo nella acque verdissime del Soča.

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Avete visto che colore queste acque?

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Quando siamo arrivati al traguardo ci sono rimasta un po’ male: la mia avventura era terminata. In tutto, il giro in acqua dura più di un’ora, ma è davvero volata.

Non mi capacito di come potessi essere terrorizzata dall’idea di provare quest’esperienza, ma c’è da dire che i ragazzi della Aktivni Planet sono molto preparati e sono in grado di organizzare uscite di differenti difficoltà, in funzione del vostro grado di preparazione, delle condizioni climatiche, dell’altezza dell’acqua.

Questo territorio offre molte altre possibilità per chi ama le attività all’aria aperta: si va dal kayak, al canyoning, ci si può buttare sull’hydrospeed, oppure provare la zip-line o addentrarsi per grotte (queste ultime solo se avete esperienza in campo speleologico). Ci sono chilometri e chilometri di piste per andare in bicicletta e infiniti sentieri per chi ama le passeggiate o il trekking. E se tutto ciò non fosse sufficiente, ci si può dare al parapendio. Insomma c’è l’imbarazzo della scelta.20151019_095715

Che dire?

Sono sopravvissuta al mio primo rafting, mi sono appassionata di questa attività e innamorata della Slovenia e dei suoi colori.

Per la cronaca, quando siamo tornate alla base, sapete cosa ci ha detto Thomas?
“Ah, ma allora non siete morte!”

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L’agenzia Aktivni Planet si trova a Bovec, praticamente in centro al paese.

Organizza diversi tipi di attività all’aperto. Il percorso rafting che abbiamo seguito noi è il “Rafting Classico” che va da Boka a Trnovo (noi abbiamo saltato la parte finale a causa del livello dell’acqua troppo alto) e dura in tutto 2 ore e mezza di cui circa una e mezza in acqua. Il prezzo nel 2015 è di 37€ a persona.

L’agenzia di Thomas, il nostro autista/guida che ci ha accompagnate durante tutto il tour, si chiama Go Opti e la trovate qui. Dire che mi sono trovata benissimo con Thomas non è sufficiente: è stata una guida attenta e premurosa, sempre disponibile a offrire informazioni e allo stesso tempo discreta. L’agenzia offre servizio di trasporto con minivan, auto o pullman per collegare le principali città del nord Italia con la Slovenia.

L’episodio che vi ho raccontato fa parte di un’esperienza #IfeelsLOVEnia, realizzata in collaborazione con l’Ente del Turismo Sloveno, che ringrazio per avermi fatto vivere questa magnifica avventura.

Ciononostante, vorrei precisare che non sono stata pagata per scrivere questo articolo: questa è la mia personale esperienza e il mio parere incondizionato. Ci tengo molto e voglio che sia chiaro a chi mi legge.

Cari amici per oggi è tutto, ci vediamo presto

Un bacio verde
Frida