Milano a colori – anche quando piove

Sono seduta sul treno che mi sta portando a casa, in ritardo come al solito… pare manchi la corrente questa volta. Settimana scorsa il capotreno si è rotto un piede scendendo alla stazione di Gallarate. Se ne inventano una diversa ogni volta, se non altro bisogna ammettere che almeno sono fantasiosi!

Mi sono ficcata le cuffiette nelle orecchie e sto ascoltando i Tame Impala a tutto volume per cercare di coprire il vociare di un gruppetto di universitarie che chiacchierano come delle galline su esami impossibili e professori killer e penso che, cavoli, questi aspetti dell’università non mi mancano proprio per niente.

Insomma, sembrerebbe una normale serata di primavera come tutte le altre, se non fosse che mi sento addosso una gran stanchezza unita a una sensazione che è un misto di felicità e soddisfazione, perché questo weekend si è tenuto il blogtour #milanoAColori e, incredibile ma vero, contro ogni mio pronostico, perché a “gufarmi” da sola sono una campionessa, è andato alla grandissima!quartiere isola a Milano

E’ STATO UN SUCCESSO

Ok, va bene, ha piovuto… ma ormai alla pioggia ci ho fatto un po’ l’abitudine. Il giorno della mia laurea è venuto giù mezzo diluvio universale. La stessa cosa è successa poi quando si è laureata mia sorella. E al mio matrimonio… ovvio che pioveva! Ma quella la considero ormai una tradizione di famiglia: ha piovuto praticamente al matrimonio di ogni mio cugino e fidatevi che siamo una famiglia numerosa!

Quindi quando le previsioni hanno iniziato a indicare 2 giorni di pioggia proprio per il 30 aprile e 1 maggio in mezzo ad una infilata continua di giornate di sole, la cosa non mi ha sorpreso più di tanto. Vuoi che dopo aver lavorato per 4 mesi a questo progetto, venga fuori che saranno 2 giornate di sole? Dai, non scherziamo!milano col sole

Che poi diciamolo: ci vuole una bella faccia tosta a sostenere che Milano non è grigia in un giorno di pioggia, ma io modestamente quella faccia tosta l’ho indossata volentieri e il risultato è stato che Milano mi ha ricompensata, mostrandosi in tutta la sua bellezza.

Dopotutto Milano è così, non ha bisogno del sole per dimostrare quanto è bella, perché il suo fascino non deriva dai paesaggi, ma è qualcosa di più sottile. Certo, una bella giornata di sole non guasta mai, un po’ come il make up che male non fa, ma se una donna è bella la si apprezza anche struccata e Milano non è bella, è affascinante e il fascino o ce la l’hai o non c’è niente da fare.

IL FASCINO DI MILANO

Così abbiamo inseguito la street art sotto la guida esperta di Kiv, un writer che ha partecipato al progetto Energy box, che ci ha raccontato i dettagli del progetto senza risparmiarci un excursus sulla storia della street art in Italia. Sarei rimasta ore ad ascoltarlo.

street art a milano

Energy box della serie “Pensiero Fluido” di Zibe and Nabla.

Poi abbiamo scoperto la bellezza nascosta di Milano nelle sue chiese, sconosciute ai più, come San Maurizio al Monastero Maggiore che è bella da lasciare a bocca aperta o come Santa Maria alla Fontana, un vero gioiellino.

Abbiamo fatto visita a luoghi tra loro molto diversi, ma tutti nuovi nel panorama milanese: come la Cripta di San Sepolcro, riaperta da poco più di un mese dopo essere rimasta chiusa al pubblico per 50 anni o come Gesto, un nuovissimo locale della movida milanese.

E poi? Poi abbiamo scoperto progetti di utilità sociale come Uroburo, un laboratorio orafo che impiega sofferenti psichici, e abbiamo ammirato lo skyline di Milano dal tetto della Galleria Vittorio Emanuele, mentre all’orizzonte dei cupi nuvoloni minacciavano il peggio.Highline Galleria e vista sul Duomo di Milano

Davvero tante tante cose! Prometto che a breve pubblico un post con tutto il programma nel dettaglio (ci sto già lavorando), nel frattempo vi lascio con questo video del mio amico Surio in cui compaio in maniera fugace, subito rimpiazzata da quella gran arrogante di Nicoletta. Giuro che la prossima volta in video non ce la faccio finire!

I FANTASTICI BLOGGER

E così abbiamo scoperto le meraviglie di Milano, davanti agli occhi estasiati dei blogger che hanno partecipato all’evento e che sono stati a dir poco fantastici.

Freschi, genuini, felici di condividere questa esperienza. Lo devo ammettere, se il risultato finale è stato così positivo è anche e soprattutto merito loro e di tutto l’entusiasmo che ci hanno messo. Perciò ragazzi, grazie! Perché siete stati davvero insuperabili. Come il tonno!

blogger al lavoro dentro San Maurizio al Monastero Maggiore

Blogger al lavoro

COSA MI E’ PIACIUTO

Stare con loro e condividere queste giornate è stato divertente, ma soprattutto ricco. E non lo dico perché lo devo dire. Ho percepito un sentimento strano, che forse non sono in grado di descrivere, ma che posso riassumere così: è davvero bello condividere una passione con qualcuno che ti capisce fino in fondo. Perché un travel blogger in fondo è una persona che ama profondamente viaggiare, che vuole scoprire una destinazione e la vuole vivere in una dimensione autentica.

E cosa volete che succeda quando 20 travel blogger si ritrovano ad esplorare una città nel tentativo di smontare un cliché e carpirne la vera essenza? Che gli occhi brillano, le bocche sorridono e inevitabilmente ci si ritrova uniti.

E’ stata una bella esperienza, è stato un bellissimo gruppo.Un bel gruppo affiatato

E finalmente tanti contatti virtuali sono diventati reali, tanti tweet e post sono diventati strette di mano e abbracci, tanti profili e loghi sono diventati volti e nomi e questa, alla fine, è stata la cosa che più ho apprezzato.

CHE COSA HO IMPARATO

Alla fine di tutto, ho imparato che se una persona ha una passione, non c’è mal di piedi che possa fermarla. Perché vi assicuro che abbiamo camminato davvero tanto, ma nessuno ha mollato. Nemmeno quando eravamo stanchi e infreddoliti sotto alla pioggia. E ho visto una ragazza incinta al quinto mese farsi tutta questa sfacchinata senza mai lamentarsi (Elisa, d’ora in avanti per me tu sei Iron Woman!). E allora mi sono detta: Frida, non osare mai più lamentarti perché sei stanca, non osare nemmeno pensare che non ce la fai. Se ce l’ha fatta lei, senza mai dire una parola, ce la puoi fare anche tu, piccola rana ingrata.

blogger stanchi si riposano

Blogger stremate si riposano in una pausa

Ho imparato che anche una rana imbranata può organizzare un blogtour con 20 persone e contattare enti e aziende e hotel e ristoranti e alla fine uscirne soddisfatta e fiera. E non c’è cosa che vale di più.street art a Isola - Milano

Ho imparato che nella vita bisogna crederci, che le sfide non sono mai impossibili se ci credi fino in fondo. Che anche una timida come me può finire in un video su youtube. Che devi superare le tue paure e non porti limiti e chissà che da una comparsa, non si possa passare a un video intero o forse a un film con Frida protagonista.

Inizio a fare un pensierino su quando vincerò l’Oscar, senza più limiti, libera di osare e di credere nei miei sogni.

E per finire ho imparato che, se anche mai arrivasse il giorno in cui dovessi vincere l’Oscar, potete starne certi, quel giorno pioverà!

Frida Kahlo

Citazione di un’altra Frida, direttamente dal locale Gesto