America di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, Varese

Sono stata per la prima volta a Villa Panza, a Varese, in occasione della mostra America di Wim Wenders.

Non ero mai stata a Villa Panza e sono rimasta a bocca aperta, è una villa di una bellezza classica, molto ben conservata e con un’aria vagamente chic: veramente meravigliosa.

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Abbiamo iniziato la nostra visita dalle vecchie scuderie che, oltre ad un’installazione di Irwin, ospitano il Ganzfeld di Turrell. Ganzfeld significa campo aperto, ed è un esperimento sulla percezione basato sulla privazione sensoriale. Devo ammettere che questo fuori programma (ero venuta per il buon vecchio Wim) mi ha parecchio intrigata. E’ una tipologia di arte che non va osservata, come si fa con un quadro, ma percepita, vissuta. L’oggetto che l’artista mette in scena non è un vaso di fiori, una scena di guerra o una scultura astratta, l’oggetto rappresentato era la mia stessa percezione e io ero al centro della scena, scalza, a osservare e percepire.

Mentre aspettavo il mio turno prima di , ho osservato le facce delle persone del turno precedente che uscivano con un’espressione perplessa sulla faccia che diceva: mbeh?

In effetti questo tipo di arte può lasciare qualche dubbio, potrà anche non convincere alcuni, ma a me è piaciuta. Strana. Bizzarra. Da provare.

America di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, Varese

Le scuderie

La mostra di Wim Wenders è una carrellata fotografica di alcuni suoi scatti di paesaggi americani. Le immagini sono belle, immortalano luoghi e volutamente non riprendono quasi mai persone, ma nonostante questo raccontano delle storie. E in effetti mi hanno affascinato soprattutto per i racconti con cui Wenders accompagna gli scatti, rendendoli vivi.

Non so voi, ma a me la vista di queste periferie americane, città abbandonate o spazi aperti che comunicano un senso di decadenza fanno tanto venire voglia di partire e andare a vedere coi miei occhi quegli stessi luoghi. Ma questa è una malattia e si chiama “viaggite” acuta, purtroppo mi hanno detto che non c’è cura.

America di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, Varese

La mostra è dedicata a Dennis Hopper, amico di Wim Wenders, e ad Edward Hopper, che lo ha ispirato. Oltre alle opere esposte, è possibile assistere alla proiezione di un documentario su Wenders, i suoi film, la sua vita e le persone che vi hanno fatto parte. Dura 100 minuti, mica poco, ma noi che non ci facciamo mancare niente ce lo siamo visto tutto e sapete una cosa? Wim è un personaggio molto particolare, con una sensibilità unica e qualche idea stramba in testa, che non guasta mai.

America di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, VareseAmerica di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, Varese

Finita la mostra ci siamo fatti un giretto per i giardini di Villa Panza, che da sola vale la visita. Alcune sale interne della villa si possono visitare durante il percorso della mostra insieme a un breve video su Giuseppe Panza, un amante dell’arte, collezionista, uomo illuminato e mecenate di tanti artisti ai tempi sconosciuti, poi divenuti famosi. Un personaggio di spicco che ha influenzato la storia dell’arte.

America di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, VareseAmerica di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, Varese

 Considero Villa Panza un luogo che rappresenta il cuore della cultura europea e al tempo stesso, grazie alla collezione Panza, l’unione tra l’Europa e l’America nella sua piena espressione.

(Wim Wenders)

America di Wim Wenders in mostra a Villa Panza, Varese

Villa panza si trova a Biumo, Varese.

La mostra America di Wim Wenders resterà aperta fino al 29 marzo.

Per informazioni: mostra di Wim Wenders e Villa Panza

Piccolo gossip da rana pettegola: proprio mentre ero là ho incrociato la Filippa, avete presente? Filippa Lagerback. Quella della pubblicità del Daygum, quella che presenta gli ospiti da Fabio, quel gran pezzo di donna svedese, alta e bionda, avete capito? Beh, dal vivo devo dire che non è niente di che. E’ brutta, bassa e grassottella, piena di rughe. Ah, e non è mica bionda, eh. No no.