Trekking sul Perito Moreno: una giornata sul ghiacciaio
Il pezzo forte del mio viaggio in Argentina è stato il trekking sul Perito Moreno. Tutto il viaggio è stato meraviglioso, intendiamoci! Ma la visita al ghiacciaio più famoso di tutta la Patagonia è stata pazzesca e anche prima di andarci sapevo che quella sarebbe stata una giornata da ricordare!
In effetti, il trekking è stato una sorpresa! Avevo pianificato una giornata al Perito Moreno, ma l’idea del trekking è nata quando mi sono ritrovata a prenotare l’escursione in una delle agenzie specializzate a El Calafate.
Una giornata al Perito Moreno
Come organizzare e prenotare la visita
Ancora una volta mi sono ritrovata in viaggio senza aver pianificato tutto a puntino, come invece faccio di solito. Questa volta avevo un’ottima scusa: ero convinta di partire per il Giappone e quindi non avevo studiato nulla sull’Argentina! La storia di come sia finita in Argentina, nonostante volessi andare in Giappone ve l’ho già raccontata. Così come vi ho già raccontato l’avventura per raggiungere El Calafate da Ushuaia passando per Buenos Aires.
Arrivata a El Calafate, dopo una pausa in hotel per mollare le valige e ripigliarmi un attimo dopo il viaggio della speranza, mi sono fiondata a fare un giro per la città e a cercare un’agenzia che mi portasse a visitare il Perito Moreno.
La città di El Calafate, sebbene sia dotata di aeroporto e sia forse il più grande centro urbano nel raggio di parecchi chilometri, oltre che la meta probabilmente più frequentata di tutta la Patagonia, in realtà mi ha ricordato molto un paesino di montagna ibridato con un villaggio western. Quasi tutte le principali attrazioni per turisti si trovano lungo la sua lunghissima via principale Avenida del Libertador General San Martìn. Negozi, ristoranti e hotel sono tutti nei paraggi.
Siccome era ormai pomeriggio e non volevo assolutamente vedere sfumare la mia visita al ghiacciaio, mi sono affrettata per cercare la mia agenzia “salva-vacanza”. Ne ho trovate un paio a poca distanza l’una dall’altra. Ho dato un’occhiata alle proposte di escursioni esposte in vetrina e ai prezzi senza trovare grandi differenze e alla fine credo di aver scelto fondamentalmente… a caso. Per la cronaca, l’agenzia che ho scelto si chiama Hielo & Aventura.
Sono entrata insieme a Zippo e ci siamo accomodati. Per chi non lo sapesse Zippo è mio marito. Siamo una bella coppia e per la vostra gioia vi lascio qui una nostra foto.

Si, lui è un bel “morettone”: me lo sono scelto bene! 😉
Comunque, per farla breve, l’agenzia ci ha proposto un paio di alternative, tutte peraltro abbastanza costose, tra cui abbiamo scelto il nostro pacchetto di un’intera giornata che comprendeva:
– Trasporto in pullman fino al Perito Moreno
– Traversata in battello con vista sul ghiacciaio
– Trekking con ramponi sul ghiacciaio
– Nuovo spostamento in battello e nuovo tragitto in pullman per arrivare alla piattaforma panoramica
– Rientro in pullman a El Calafate nel pomeriggio
Un programma fantastico che mi ha fatto sognare non appena l’ho sentito. E già lì, seduta davanti alla ragazza dell’agenzia, ho iniziato a fantasticare e ad immaginarmi la giornata, con gli occhi a cuore e mille stelline tra i capelli.
Finché la ragazza mi ha chiesto se fossi “embarazada“. Imbarazzata? Io? Figuriamoci! Sto solo sognando a occhi aperti, che non si può più sognare?
E mentre io cercavo di capire che cavolo volesse, lei ha iniziato a mimare un pancione con le stesse mosse di Bridget Jones quando entra in farmacia con gli sci ai piedi per comprare un test di gravidanza.
Embarazada, embarazada, gesticolava la tipa.
E a quel punto ho capito che mi stava chiedendo se fossi incinta.
Piccolo promemoria: anche se lo Spagnolo è molto simile all’Italiano, ogni tanto è meglio fare attenzione a quello che si dice.
Il parco nazionale Los Glaciares
Il giorno dopo il nostro meraviglioso pullman ci ha accompagnati come da programma fino al Perito Moreno. Lungo il tragitto nel bel mezzo del nulla (che peraltro è bello lungo: El Calafate dista quasi 80 chilometri dal Perito Moreno) abbiamo attraversato terre brulle e ho osservato estasiata l’azzurro intenso del Lago Argentino dal mio finestrino. E finalmente siamo giunti all’ingresso del Parco nazionale Los Glaciares.
Il Parco Nazionale Los Glaciares è patrimonio Mondiale Unesco e per entrarci dovrete pagare il biglietto di ingresso (attualmente pari a 27 dollari). Appena poco più avanti abbiamo fatto una prima sosta in un punto rialzato da cui ho scattato le prime fotografie e abbiamo poi proseguito fino ad arrivare a riva.

La prima fotografia che ho scattato al Perito Moreno. la prima foto non si scorda mai!
Abbiamo preso il battello che ci portati in prossimità del fronte del ghiacciaio per altre foto spettacolari.
Il Perito Moreno è famoso non soltanto per la sua bellezza, ma anche perché è uno dei pochi ghiacciai al mondo che non si sta sciogliendo, mentre tutti gli altri ghiacci del pianeta stanno battendo la ritirata.
La sua conformazione è molto particolare: è un lingua di ghiaccio che si insinua all’interno di una insenatura. In origine è collegato al più grande complesso dei ghiacciai della Patagonia, il Campo di ghiaccio Patagonico Sud, da cui partono anche altri famosi ghiacciai come l’Upsala e lo Spegazzini. Questa enorme distesa di ghiaccio, che poi è la terza più grande del mondo dopo i poli, è racchiusa all’interno del parco nazionale Los Glaciares. Partendo da questo enorme ammasso di ghiaccio, il Perito Moreno prosegue imponente lungo un gigantesco canalone, fino a tuffarsi nelle acque gelide del Lago Argentino che poi altro non è che un lago glaciale derivante dallo scioglimento del Perito Moreno stesso e di altri ghiacciai.
Il fronte del ghiacciaio, che avanza alla velocità di circa 2 metri al giorno, si affaccia sul Lago con due angolazioni che lo rendono estremamente affascinante.
Avvicinarsi troppo con una barca non è consigliato perché molto spesso si registrano crolli, con pezzi giganti di ghiaccio che si staccano dal fronte e precipitano in acqua accompagnati da un forte scricchiolio e da schizzi e onde molto alti. Fate attenzione, gente!
La cosa davvero sconcertante è l’altezza di questo fronte: 60 metri. Quando me l’hanno detto non ci volevo credere! Ma soprattutto mi sono chiesta: se questo gigantesco ammasso di ghiaccio è alto 60 metri, quanto è lungo? E quanto è profondo? Quasi non riuscivo a scorgerne la fine. (Per i più curiosi il fronte del ghiacciaio è lungo 5 chilometri, mentre la sua lunghissima lingua raggiunge i 250 chilometri).
Trekking sul Perito Moreno
Mentre mi arrovellavo con queste domande siamo giunti sull’altra sponda, dove siamo stati divisi in gruppi e istruiti per il trekking. Siamo quindi partiti per una breve tratta in mezzo al bosco, fino a sbucare su una spiaggia ai piedi del grande ghiacciaio.
Lo spettacolo degli iceberg che galleggiano davanti al Perito Moreno, già da solo, è valso il viaggio.
Ci siamo spinti fino al confine del ghiacciaio dove era allestito un piccolo campo base con delle tende e con l’attrezzatura per il trekking.
Uno alla volta ci siamo accomodati nelle postazioni dove le nostre guide ci hanno montato i ramponi.
Siamo quindi partiti in esplorazione.
Ma prima di salire sopra al ghiacciaio abbiamo fatto una tappa sotto al ghiacciaio in una piccola grotta naturale in cui pareva di stare in un universo sottomarino dove tutto assume sfumature di blu. Molto molto suggestivo.

Ecco quella imbranata della mia assistente Nicoletta mentre si fa fare una foto nella grotta ghiaccio e si dimentica di farne una a me!
Pronti, via! Si parte per il trekking! Inutile dire che mi sentivo come un esploratore che parte per la conquista del polo sud! Il tratto che abbiamo percorso non è stato estremamente lungo e nemmeno estremamente difficile. Non è necessaria una intensa preparazione fisica e nel nostro gruppo erano presenti anche signori di una certa età. Ciononostante non bisogna prendere la cosa sotto gamba. Siamo pur sempre su una immensa distesa di ghiaccio, con dei denti di ferro appuntiti sotto ai piedi e dei grandi crepacci disseminati qua e là.
Bisogna stare attenti! E soprattutto non essere imbarazzati!
Ci siamo messi in fila indiana e abbiamo iniziato la nostra esplorazione. Ogni tanto la guida si fermava per consentirci di riprendere fiato, ma soprattutto per fare qualche foto. Camminare con i ramponi è un’esperienza particolare, che non avevo mai provato prima e che mi è piaciuta. Ci siamo addentrati lungo la superficie del ghiacciaio, infilati in strette fenditure, osservato il campo base che piano piano diventava piccolo piccolo.
Finché ad un tratto le tende sono scomparse e mi sono ritrovata circondata solo da ghiaccio!
Una distesa infinita di ghiaccio!
Tutto intorno a me era azzurro! Un luogo decisamente ostile per l’uomo (e pure per le rane) ma allo stesso tempo così magico!
Nel bel mezzo del tragitto uno dei nostri accompagnatori si è esibito nella scalata col piccone, risalendo una parete verticale di ghiaccio a colpi di piccone e ramponi. Molto spettacolare, ma non provateci a casa!
Applauso di rito e siamo ripartiti!
Non so dirvi esattamente quanto sia durato in tutto il nostro giretto di trekking… da programma sarebbe dovuto durare un’ora e mezza circa. Per me è durato decisamente troppo poco! Avrei voluto rimanere là sopra per sempre! Ma si era fatta l’ora di tornare. Non senza passare prima per un’ultima sorpresa.
Nascosto dietro uno sperone di ghiaccio abbiamo trovato un baule.
I ragazzi dello staff l’hanno aperto e ci abbiamo trovato dentro bicchieri e whisky.
Ché, in mezzo a tutto questo ghiaccio, non te lo fai un bicchierino di whisky on the rocks?
Detto fatto! Con il piccone hanno staccato dei pezzetti di ghiaccio e ci hanno servito il nostro drink! Da non crederci!
Le passerelle del Perito Moreno
Tornati al campo base, abbiamo tolto i ramponi e siamo tornati all’attracco della barca dove abbiamo avuto il tempo per consumare il pranzo al sacco che ci eravamo portati da casa (e quando dico “da casa” non intendo dall’Italia, eh).
Abbiamo riattraversato il lago, salutando il nostro amico Perito che ci aveva regalato emozioni fortissime.
Tornati al pullman ci siamo quindi diretti alle passerelle, dove abbiamo avuto del tempo libero per ammirare il ghiacciaio in tutta la sua imponente maestosità. Come vi dicevo il Perito Moreno presenta un fronte con due angolazioni, che si affacciano su due bracci del grande Lago Argentino. A dividere queste due distese d’acqua, si trova una striscia di terra che è posizionata quindi proprio di fronte al ghiacciaio. Ed è proprio qui che è stata costruita una grande piattaforma, una terrazza con numerosi camminamenti che consentono di osservare il fronte del ghiacciaio e tutta la sua profondità e di ascoltarne i rumori.
Si avvertono di continuo scricchiolii e spesso si registrano dei crolli. Sono il segno più evidente che questo gigante è vivo e si sta muovendo, avanzando imperterrito.
Al termine della nostra gita il pullman ci ha riaccompagnati a El Calafate soddisfatti e felici
Quando andare
Se vi state chiedendo quando andare al Perito Moreno, purtroppo dovete tenere in considerazione il fatto che le stagioni qui sono invertite rispetto alle nostre e quindi i mesi di giugno e luglio sono sconsigliabili. Le visite sono disponibili da Agosto fino a Maggio, io ci sono stata a Maggio e ho fatto appena in tempo! Il periodo più gettonato per la visita al Perito Moreno è senza dubbio l’estate (che corrisponde al nostro inverno).
Nei mesi estivi, visto il grande afflusso di turisti, è bene prenotare per tempo sia gli alloggi, dato che gli hotel di El Calafate registrano il tutto esaurito, che le escursioni. Vi conviene quindi dare un occhio su internet e magari prenotare il vostro pacchetto già dall’Italia per evitare di restare a bocca asciutta. Io ho prenotato in agenzia il giorno prima, ma sono andata in un periodo di bassa stagione.
Che cosa portare
Ricordate che sarete su una distesa di ghiaccio, quindi attrezzatevi per il freddo, ma anche e soprattutto per il sole! Fondamentali sono gli occhiali da sole con una buona protezione ai raggi UV e una crema solare con protezione alta (almeno 30), se non volete rischiare di ustionarvi. Non dimenticate guanti e cappello! Abbigliamento caldo e tecnico e scarponcini sono consigliati e una giacca antivento, anche se ci andate in estate! Col freddo le batterie si scaricano molto in fretta, portatene una di scorta o un power bank.
05/08/2018 @ 16:50
Ciao Frida!
sto organizzando il mio viaggio in Argentina per dicembre e ovviamente prenderò parte ad un trekking sul Perito Moreno!
Avevo già sentito parlare dell’agenzia Hielo y Aventura sulla Lonely Planet e vedo dal loro sito che il mini trekking (a cui hai partecipato anche tu) costa circa 140€ a persona… mi consigli di prenderlo già adesso a questa cifra oppure in loco si spende meno?
Grazie mille delle info 🙂
Sara
11/03/2017 @ 17:07
Ciao Frida, ma è stato molto costoso questo viaggio?
14/03/2017 @ 8:12
Tieni conto che io avevo il biglietto aereo omaggio, grazie alle miglia.
Per il resto, gli hotel non sono costati molto e anche la vita non è poi così cara. Certo, alcune attrazioni uniche come il Perito Moreno ai turisti costano parecchio, ma quando ti ricapita?
17/02/2017 @ 10:28
Embarazada ahahaha!
Comunque bellissimo! Questo luogo mi ha sempre affascinato molto, come tutta la Paragonia in generale ma sinceramente sapevo poco di come funzionasse una visita. Terrò a mente questo tuo post 😉
14/03/2017 @ 8:34
Eheheh! 😛
Comunque è un posto magico, ti auguro di andarci presto!
20/01/2017 @ 10:52
Che meraviglia!
I ghiacciai sono sempre uno spettacolo della natura incredibile: davvero non ci si rende conto di quanto siano “vivi” finchè non ci si avvicina e non si sentono tutti quei rumori che sembrano respiri.
Posso chiederti se con Hielo Y Aventura avete fatto il Mini Trekking o il Big Ice? Nell’itinerario patagonico che ho pronto nel cassetto è un dubbio che ancora mi arrovella 🙂
22/01/2017 @ 14:07
E’ vero! Sembrano proprio dei respiri!
Ho dato un occhio al sito di Hielo y Aventura e credo proprio che fosse il mini trekking.
Il Big Ice con pranzo sul ghiaccio non lo ricordo proprio come proposta, ma ho visto che è in programma fino ad aprile e io ci sono andata in maggio, quindi torna tutto 😉
Quando vai?
22/01/2017 @ 18:22
Se tutto va bene partiamo ad ottobre! Sto monitorando i voli per Buenos Aires proprio in questi giorni 😉
17/01/2017 @ 22:17
io ci sono stata a febbraio e ho fatto solo la visita classica dalle passerelle.
In un’agenzia di viaggio ho casualmente incontrato una signora di un paese a 30 km dal mio che lavora lì e mi ha consigliato di andarci con i pullman “di linea” e di andare al pomeriggio: al mattino c’è molta più luce ma anche più gente!
Quel che ricordo benissimo è il vento e il rumore del ghiaccio che cade!
22/01/2017 @ 14:08
Il rumore del ghiaccio è qualcosa di unico!
17/01/2017 @ 16:31
Ma che bello!!!!!!! L’Argentina fa parte della mia lista di posti da visitare al piu’ presto, mi sa proprio che ora mi salvo questo articolo tra i preferiti! Tra l’altro mi piace molto il punto di vista di Frida *_* Complimenti anche per le foto!
22/01/2017 @ 14:08
Ahahah, grazie!
Fammi sapere se riesci a organizzare!
14/10/2019 @ 9:55
Grazie mille Frida! Illuminante e farò tesoro dei tuoi consigli
13/12/2019 @ 10:34
Grazie a te per essere passata dal mio stagno! Torna a trovarmi 😊
17/01/2017 @ 15:05
queste sono le mie foto preferite uantù! 😉
22/01/2017 @ 14:09
Grazie!
Mi piace “uantù”! Lo userò 😉
17/01/2017 @ 14:30
Ciao Frida!
Ti dico la verità, non mi capita spesso leggendo un post, ma mi hai emozionata. Mi sembrava di essere lì con te a fare trekking e mi hai fatto venire tanta voglia di partire! Il Perito Moreno è sempre stata una di quelle cose che “wow, prima o poi ci andrò anche io” e adesso ne sono ancora più convinta. Bellissimo reportage e bellissime foto!
22/01/2017 @ 14:11
Grazie mille! Che carina!
Il Perito Moreno è il sogno di molti, forse perché è un vero e proprio spettacolo della natura e ti dirò una cosa: la sua fama è poi confermata dal vivo… di certo non ti delude! Ti auguro di riuscire ad andarci presto!
17/01/2017 @ 13:03
Il post che stavo aspettando 😍 l’Argentina è nei miei sogni da sempre, soprattutto questo trekking! Mi salvo il tuo articolo per avere già tutte le info necessarie in caso di partenza…Hai visto mai che porti bene? 😉 Ciao ranocchietta cara!
22/01/2017 @ 14:11
Ciao cara! Grazie e incrocio le dita per te allora! 😉
17/01/2017 @ 13:02
Che te lo dico a fare… mi sono venuti i brividi solo guardando le foto…
Ovviamente ora che ho pure letto tutto, sto sognando! Bellissimo… vedrai che i ramponi una volta che li provi, vorrai ancora metterli. O no? 😉
Grande Frida! E grazie del pezzo! Prima o poi, lo rileggerò con un volo in tasca!!! 😉
22/01/2017 @ 14:12
Si, i ramponi mi sono proprio piaciuti!
Sapevo che avresti apprezzato! Un bacio grazie!