Il mio viaggio in Argentina #unafotoalgiorno
Poco fa ho pubblicato il post “Una foto al giorno per scoprire il Giappone” in cui vi raccontavo il mio ultimo viaggio in Giappone scegliendo una foto per ciascun giorno di viaggio. Ho ricevuto moltissimi messaggi di apprezzamento di questo format. Insomma, pare che scegliere una foto al giorno per raccontare un viaggio vi piaccia. Così oggi ho deciso di raccontarvi un altro viaggio con questa stessa modalità… e ho in serbo anche una sorpresa per voi. Ma andiamo con ordine.
Prima di tutto, vi racconto il mio viaggio in Argentina …#unafotoalgiorno
Il viaggio è nato un po’ per caso, nella primavera del 2011 e ho organizzato tutto in pochissimo tempo. Ecco com’è andata.
Giorno 1: Ushuaia – Canale di Beagles
Ushuaia è la città più a sud del mondo.
Se ci si spinge oltre si incontrano tanta acqua e ghiaccio. Qui la chiamano la “fin del mundo”!
E proprio qui, nel canale di Beagles che bagna le sue rive, trovano rifugio numerose colonie di animali. A bordo di un battello ho fatto una gita per esplorare tutta la baia. Poco fuori dal porto, appena usciti un po’ al largo, abbiamo avvistato degli stormi di uccelli neri che volavano bassi, forse impauriti dai nuvoloni grigi che orlavano l’orizzonte. Poco più avanti, ecco un gruppo di leoni marini venirci incontro per darci il benvenuto. E’ stato un momento magico, saltavano nell’acqua proprio davanti alla nostra barca come fanno solitamente i delfini, poi alcune si fermavano e inclinavano la testa da un lato alzando la manina come se ci stessero davvero salutando. In questo canale in estate arrivano anche i pinguini, ma io sono arrivata in pieno autunno e ormai di pinguini non ce n’erano più. In compenso però ho visto da vicino i cormorani e i leoni marini che appollaiati su di uno scoglio si facevano le coccole godendosi il “freschino”.
Giorno 2: Ushuaia – Parque Nacional Tierra del Fuego
Dove un tempo i deportati erano condannati ai lavori forzati, oggi sorge un’immensa riserva naturale che raccoglie flora e fauna tipica di queste terre al confine del mondo. Non oso immaginare quanto possa essere bello questo posto in estate, nel momento di massimo turgore. In autunno, l’atmosfera era surreale: uno spesso strato di candida neve caduta nella notte ricopriva ogni cosa. Alberi, radure, cespugli, boschi, laghetti e ponticelli, tutto era imbiancato da questa soffice coltre anche se, come per magia, riparandosi sotto un albero ed alzando gli occhi in su si poteva scorgere il rosso delle foglie, forse colte impreparate dall’inverno ormai alle porte.
Giorno 3: Ushuaia – Verso il ghiacciaio Martial
La neve a Ushuaia mi ha colta di sorpresa, avevo altri piani. Così il terzo giorno ho deciso di avventurarmi su per le montagna in direzione del ghiacciaio Martial.
Non so bene dove volessi arrivare, ma nevicava e non avevo molte alternative. A un certo punto, però, la neve ha smesso di cadere, la giornata si è aperta e la via del ritorno è stata una piacevolissima passeggiata in mezzo al bosco che si era appena infilato il suo nuovo mantello bianco.
Giorno 4: Nel bel mezzo del nulla
Il quarto giorno del viaggio in Argentina è passato alla storia come: il giorno di viaggio più sfigato di tutta la mia vita perché ci siamo persi tra le nevi mentre cercavamo di raggiungere la seconda tappa del viaggio, ovvero El Calafate. E’ stato un momento tragi-comico, di quelli che ti si imprimono nella memoria e che ricorderai per tutta la vita. Per qualche dettaglio in più potete dare un’occhiata qui.
Giorno 5: Finalmente a El Calafate
E dopo un viaggio che è durato quasi un giorno e mezzo, sono finalmente arrivata a El Calafate e… wow! Questo posto è davvero unico, la natura selvaggia e così prepotentemente protagonista ti toglie il fiato. La città sembra uno di quei paesini del far west, polverosi e costruiti lungo la via principale. Poi tutt’intorno il nulla, chilometri e chilometri di nulla, qui ti senti davvero perso. Senti che quello che ti ricordi del mondo così come l’hai conosciuto, è davvero molto distante. El Calafate sorge sulle sponde del Lago Argentino, una immensa distesa di acqua turchese e ghiacciata. All’imbrunire, lo spettacolo della città e delle sue timide lucine che si specchiano sulle acque sono uno spettacolo unico
Giorno 6: El Calafate – il Perito Moreno
Ho scelto una foto non “convenzionale” per raccontarvi la gita a questo gigante. Le foto classiche lo ritraggono generalmente dal fronte, quello che avanza verso il lago e poi, un po’ alla volta, si stacca e crolla fragorosamente nelle acque sottostanti. E’ un’immagine bellissima e molto famosa, ma a mio giudizio non rende l’idea della maestosità di questo bellimbusto. Il fronte del Perito Moreno, infatti, ha un’altezza di 60 metri. Ve lo riuscite a immaginare? 60 metri è come dire un palazzo di 20 piani! Io non riuscivo a crederci! A vederlo sembrerebbe alto si e no qualche metro e invece è qualcosa di immenso. E allora ho scelto questa foto, che ho scattato prima di iniziare l’escursione coi ramponi sul ghiacciaio. Quelle che vedete ai piedi del ghiaccio sono le tende dove ci siamo attrezzati di ramponi prima di partire per l’escursione e quelli dietro sono dei giganteschi crepacci. Dei picchi di ghiaccio enormi. Basta pensare che quella ripresa nella foto non è che una piccolissima parte del ghiacciaio per sentirsi davvero piccoli piccoli davanti a questa distesa sconfinata di ghiaccio. Questo è quello che si dice un vero spettacolo della natura.
Giorno 7: El Calafate – Laguna Nimez
Ai margini del Lago Argentino si trova un’oasi unica, una laguna che ospita una grande varietà di uccelli: durante la mia visita ne ho avvistate tantissime specie. Questa è una vera cuccagna per gli amanti del genere. A quei tempi non avevo ancora fatto il corso di bird-watching, ma ripensandoci, mi pare evidente che l’argomento fosse già di mio interesse, perché in quella laguna mi sono brillati gli occhi più volte. La natura qui è davvero selvaggia, l’intervento dell’uomo ancora è limitato e per degli amanti di “tutto ciò che è puro e incontaminato” c’è davvero da restare a bocca aperta in estasi e contemplazione. Ho visto oche, beccacce, fenicotteri, passeri e rapaci nel corso di una visita che sarà durata un paio d’ore. Sembrerà retorica o una frase scontata, ma io credo veramente che la natura sia meravigliosa e che vada protetta e rispettata: tutto lo pensano, ma in pochi si comportano di conseguenza.
Giorno 8: Buenos Aires – Recoleta
Sono arrivata a Recoleta nel tardo pomeriggio. Ricordo di essere passata per un mercatino zeppo di bancarelle. Il pezzo forte di Recoleta è il cimitero, dove riposano nomi importanti dell’Argentina: presidenti, poeti, personaggi famosi. Moltissimi sono i mausolei, le statue di marmo, gli angeli. Tra i viali del cimitero ho avvistato qualche gatto e molti turisti. Quasi tutti cercano la tomba di Evita Peron. Poi, uscita dal cimitero, ricordo un gruppetto folto di persone radunate intorno ad una coppia che ballava il tango, in una piazza, all’aperto, in mezzo alla strada e ho pensato che quello era il vero spirito dell’Argentina.
Giorno 9: Buenos Aires – La Boca
Per andare a La Boca la signora alla reception del nostro albergo si è raccomandata: andateci con un taxi, non prendete mezzi pubblici. Ero un po’ impaurita e alcune scene di vita di strada che ho osservato dal finestrino del taxi lungo il tragitto non hanno fatto altro che aumentare il mio disagio. La Boca è un quartiere popolare di Buenos Aires, qui vivevano gli operai del porto che, con gli avanzi di vernice portati a casa, dipingevano le loro abitazioni dei colori più sgargianti. Quello che resta oggi del Caminito è un punto di attrazione per turisti, pieno di negozietti e ristoranti, circondato da un cordone di polizia che mi ha fatto più volte pensare a quale fosse il senso di tutto questo. Indubbiamente un quartiere molto tipico, è bella l’idea di averlo fatto rinascere in un museo all’aperto che però, almeno per quel che mi riguarda, risulta essere poco autentico e molto “costruito”.
Giorno 10 – Buenos Aires – La Casa Rosada
La Casa Rosada ha un che di imponente.
Mi ricorda governatori del passato, capi di stato, presidenti. Personalità importanti che hanno segnato la storia di questo Paese. Chissà perché mi ero immaginata qualcosa di più dimesso, forse pensavo che il colore rosa dell’edificio lo rendesse meno austero di un palazzo di marmo.
In realtà, invece, questa particolare tinta non fa altro che esaltarne ancor più l’unicità. Così, quando sono arrivata su Plaza de Mayo, si è generato in me è un senso particolare di timore e soggezione che mi ha presa alla sprovvista. Mi sono ritrovata a immaginare cosa potesse succedere dietro a quelle mura rosa, quali piani, quali poteri, quali decisioni…
Poi, ho notato una guardia affacciata ad un balcone, la divisa perfettamente allacciata, le braccia appoggiate al parapetto, lo sguardo rivolto all’infinito ed a qual punto ho capito che la storia non è fatta solo dai grandi uomini, da chi sta al potere e muove le pedine. Ma è fatta anche da uomini semplici che si affacciano ad un balcone e si interrogano sul senso della vita.
Giorno 11 – Uruguay – Colonia del Sacramento
Colonia del Sacramento è una cittadina uruguayana che si affaccia sulla baia proprio di fronte a Buenos Aires. Arrivando per una gita in giornata dalla grande capitale argentina si ha la sensazione di essere stati catapultati in un’altra epoca. In effetti, tra le stradine acciottolate di Colonia pare che il tempo si sia fermato. Le case basse, le strade strette, le auto vecchie ricreano un’atmosfera sospesa. Il silenzio la fa da padrone, il tempo rallenta e ci si scopre a studiare particolari e dettagli che in un’altra città sarebbero passati inosservati, sospinti dalla fretta. Qui il tempo ha un peso diverso e tutto quello che lascia un segno del suo passaggio merita attenzione, come le vecchie scritte su un muro scalcinato, che il tempo ha corroso, ma non ancora cancellato.
Giorno 12 – Buenos Aires – Bar Tortoni
Il Cafè Tortoni profuma di pagine scritte, di arte, di poesia e di musica. Da qui sono passati tanti visitatori illustri e il ricordo di Borges è ancora presente con una riproduzione in cera che ne occupa il tavolino abituale. L’atmosfera è suggestiva e retrò, l’ambientazione parigina.
Sedie di cuoio rosso, boiserie che ospitano quadri e stampe, decori in stile Liberty, colonne scure e lampadari centenari.
L’imbarazzo di non saper cosa ordinare.
La delizia nel gustare un the caldo o un caffè immaginandosi seduti accanto agli avventori di un tempo.
La magia che solo certi posti regalano.
Questo era il mio viaggio in Argentina #unafotoalgiorno. E’ un format che piace anche a me e quindi lo userò ancora per raccontarvi altri viaggi.
E voi? Quali foto scegliereste per raccontare i vostri viaggi? Vi va di raccontarmeli con #unafotoalgiorno? E allora sotto a chi tocca! E’ molto semplice: prendete un vostro viaggio, scegliete una foto per ciascun giorno di viaggio e raccontate. Liberate i ricordi e fatemi sognare.
Aspetto i vostri racconti e nel frattempo mando a tutti un grosso…
Bacio verde
A presto
Frida
Bilbao: Museo Guggenheim e altri prodigi dell'architettura | One Two Frida
28/03/2018 @ 22:29
[…] Pensate che questa non era la prima volta che la incontravo! Infatti l’avevo già vista a Buenos Aires, nel quartiere della Boca, e poi l’avevo nuovamente incontrata a Tokyo, proprio davanti alla […]
Antonio Ippolito
02/03/2017 @ 20:20
Bella rassegna! mi hai dato delle buone idee per un viaggio a Buenos Aires.. spero di ricambiare presto
Frida
14/03/2017 @ 8:01
Te lo auguro di cuore!
Grazie mille!
roberta
19/02/2016 @ 11:26
bellissimo…l argentina è il mio sogno
Frida
21/02/2016 @ 10:56
E’ davvero bella! Soprattutto la Patagonia!
Il mio viaggio a Rodi: #unafotoalgiorno | Sempre in Partenza
19/02/2016 @ 2:11
[…] molto tempo fa ho letto un interessante articolo della simpatica ranocchietta del blog OneTwoFrida sull’Argentina, accompagnato da un tag particolare… #unafotoalgiorno. […]
Rewind: Ottobre | One Two Frida
15/12/2015 @ 18:39
[…] libri, ma se invece di libri parliamo di album fotografici vi va bene lo stesso? E allora eccovi il mio viaggio in Argentina raccontato con #unafotoalgiorno! E’ un modo divertente di raccontare i viaggi! Ho lanciato […]
federica
04/11/2015 @ 11:28
mi hai appena dato una bellissima idea, appena arriverà anche il mio #unafotoalgiorno del mio viaggio in argentina e cile ti avviserò!
Frida
03/11/2015 @ 18:23
Siii! Non vedo l’ora di leggerlo! Ti aspetto allora! 😉
federica
27/01/2016 @ 10:12
http://unaciliegiatiralaltra.blogspot.it/2016/01/una-foto-al-giorno-tra-argentina-e-cile.html
ci ho messo un po’ ma ce l’ho fatta!
Frida
27/01/2016 @ 11:07
Grande! Corro a leggere subito!
Mery_Postofinestrino
03/11/2015 @ 12:43
Ottime foto e bellissima idea!!
Anche perché l’ho avuta anch’io per il mio viaggio di quest’estate a Capo Nord… è stato divertente documentare giorno dopo giorno il viaggio, in presa diretta, con una foto significativa, non sempre facile, ma devo dire molto efficace!
Se vuoi sfogliare il mio album #unafotoalgiorno, vieni a sbirciare qui: https://postofinestrino.wordpress.com/2015/09/02/appunti-ancora-molto-disordinati-da-capo-nord/. Ne sarei molto contenta!!!
E mi sa che comincerò a raccogliere foto giornaliere anche dei viaggi ormai passati!!! 😉
Un abbraccio, Mery
Frida
03/11/2015 @ 19:42
Ho dato un’occhiata al tuo post: che nostalgia del Nord e di quelle terre meravigliose!
Bellissime anche le tue foto e che strano aver avuto la stessa idea!
Come ti dicevo: mi sa che abbiamo tanti punti in comune! 😉
Non vedo l’ora di vedere i prossimi viaggi che racconterai!
A presto cara
Elena
29/10/2015 @ 12:13
Questo è davvero un viaggio con la V maiuscola ed uno dei miei sogni!
Foto splendide, davvero!
Frida
30/10/2015 @ 19:42
Grazie cara! E’ stato un viaggio bellissimo e mi è piaciuto soprattutto l’impatto con una natura così selvaggia! Se è un viaggio che sogni, ti auguro di realizzarlo presto!
Spiccando il Volo - Gogo
27/10/2015 @ 14:51
Amo il Grande Nord. Ma amo anche la parte più a sud del mondo. La punta dell’Argentina è bellissima e mi stai facendo voglia di mettere questo viaggio nella wishlist già di per sé infinita.
Frida
28/10/2015 @ 19:12
Eh si!
In effetti, per chi ama i Paesi nordici, la Patagonia è un richiamo fortissimo… imperdibile! Ero certa che ti sarebbe piaciuta!
Flirty Foodie
27/10/2015 @ 12:13
Quanto sono belle queste foto! Mi stai facendo venire la voglia di andare in Argentina.
Frida
27/10/2015 @ 19:31
Ottimo! Allora diciamo che ho raggiunto il mio intento! 😉
Flirty Foodie
28/10/2015 @ 9:12
Direi proprio di si!