Fondazione Prada Milano: un giro tra arte e cultura
La Fondazione Prada era nella lista dei miei “to do” a Milano da troppo tempo. Un museo che riunisce arte, architettura e cultura e in cui non mancano le occasioni per scattare bellissime foto non poteva che esercitare su di me un grande fascino. E non vi nascondo che ho rosicato più volte vedendo le foto su Instagram dei miei amici che c’erano stati. E io no.
Così, in una splendida giornata di giugno, ho preso mia sorella Froda e siamo andate a visitare la bellissima Fondazione Prada di Milano. (Si, mia sorella si chiama Froda, non lo sapevate?)
Visitare la Fondazione Prada: l’arte e l’architettura che emozionano
Se mi seguite da un po’ ormai lo sapete che amo l’arte contemporanea e che impazzisco per l’architettura moderna con una inclinazione particolare per l’architettura di recupero post industriale. Alla Fondazione Prada ho quindi trovato pane per i miei denti.
La loro mission principale è quella di promuovere la cultura in ogni sua forma, dall’arte all’architettura, passando per il cinema, la letteratura e la filosofia.
Arte
Informatevi, prima di venire, su quali siano le esposizioni in corso. In ogni caso state certi che qui potrete trovare nomi illustri affiancati da artisti emergenti. Io ho visitato la collezione permanente e l’ho trovata molto bella. Ecco, non posso dire di essermi innamorata di ogni singolo pezzo, ma questo è il bello dell’arte, no? Smuove dentro a ciascuno di noi emozioni differenti.
Per quel che mi riguarda, 3 sono i pezzi che ricorderò.
Tulips di Jeff Koons
Belli, colorati, pop, questa creatura di Jeff Koons ha in sé quella allegria e quella forza vitale che solo un palloncino nelle mani di un bambino sa sprigionare. E a me riescono a infondere un buon umore istantaneo.
Li avevo già visti al Guggenheim di Bilbao e confermo la stessa impressione che mi fecero allora.
Bel Air Trilogy di Walter De Maria
Non conoscevo questo scultore appartenente al movimento della Land Art, ma sono rimasta impressionata dalla sua trilogia di Chevrolet Bel Air. Davvero molto suggestiva.
Upside Down Mushroom Room di Carsten Höller
Ma il pezzo che più di tutti ho apprezzato (e anche quello che mi ha attirato con una forza potentissima fino a qui), è stato quello del tedesco Carsten Höller.
Una stanza capovolta dove giganteschi funghi pendono dal soffitto roteando su se stessi. Un ambiente magico e onirico che mi ha fatto sentire a tratti una rana sotto effetto di allucinogeni e a tratti un po’ Alice nel Paese delle Meraviglie. E grandi meraviglie di possono realizzare qui dentro con un pizzico di fantasia e una macchina fotografica.
Alla stanza si accede attraverso un corridoio tortuoso e buio in cui vi ritroverete, per un breve momento, in una condizione di totale cecità.
Architettura
L’aspetto architettonico è forse quello che più incuriosisce di questo luogo. La Fondazione Prada è formata infatti da diversi corpi, realizzati con stili diversi, che però creano nel loro insieme un risultato di grande impatto.
Il luogo in cui sorge il museo era un tempo una distilleria. Agli edifici preesistenti sono stati aggiunti tre nuovi edifici. Il risultato è un ambiente oltremodo variegato, che lascia al visitatore ampi spazi in cui muoversi e che mescola materiali moderni come il vetro e il cemento a texture più vintage come il mattone. Il progetto è stato realizzato dello studio OMA sotto la guida di Rem Koolhaas.
Ho amato i grandi cortili dove, tra un edificio moderno ed uno post industriale, potete fermarvi all’ombra di un grande albero di fico per una sosta rinfrescante.
La torre di Rem Koolhaas
Ai più informati non sarà sfuggita la notizia di un paio di mesi fa dell’apertura della nuova torre di Rem Koolhaas. La torre, di un bianco candido, è alta 9 piani. Se devo dire la mia, non è tra i progetti di Koolhaas quello che più amo e non ha suscitato in me lo stupore che avevo provato mentre visitavo la sua spettacolare Casa da Musica a Porto.
È proprio all’interno della torre di Koolhaas che è oggi ospitata la collezione permanente della Fondazione Prada.
All’interno della torre trova spazio anche un ristorante che, guarda un po’ che caso, si chiama Torre.
L’accesso ai diversi piani dell’esposizione avviene tramite una grande scalinata, moderna e molto scenografica, che però richiede un certo allenamento nelle gambe: nove piani sono nove piani. Non spaventatevi, ce la potete fare! È disponibile anche un ascensore per l’accesso ai disabili.
La Haunted House
Un altro edificio che di sicuro spicca all’interno del complesso museale è la Haunted House, letteralmente “la casa degli spiriti”. A prima vista la foglia d’oro con cui l’edificio è completamente rivestito mi ha richiamato alla mente i templi thailandesi di Chiang Mai, il Wat Phra Singh per l’esattezza. Il giallo intenso dell’edificio e il suo contrasto netto con il blu del cielo sono inconfondibili.
L’edificio risale agli anni 10 del Novecento e faceva parte dell’antica distilleria. L’intervento dello studio architettonico OMA in questo caso ha mantenuto inalterati gli spazi, rivisitando completamente l’aspetto esterno grazie all’applicazione della foglia d’oro.
Si accede alla Haunted House solo a orari prestabiliti e su prenotazione che vi sarà possibile fare in biglietteria al momento dell’acquisto del vostro biglietti di ingresso alle esposizioni.
All’interno dell’edificio è esposta una installazione permanente con i lavori molto particolari di Robert Gober (1954) e con due opere di Louise Bourgeois (1911-2010) che, devo ammettere, non ho apprezzato quanto il suo Maman che avevo già incontrato in giro per il mondo (al Guggenhein Museum di Bilbao, al Mori Art Museum di Tokyo e alla Fundación Proa di Buenos Aires).
Anche la visita alla Haunted House vi riserverà parecchi scalini, sono 4 piani in tutto. E’ previsto anche in questo caso l’uso del montacarichi per i visitatori disabili.
Il Bar Luce di Wes Anderson
E veniamo a un altro dei protagonisti di questa mia gita milanese: il Bar Luce, che fa parte del complesso della Fondazione Prada ma, volendo, vi si può accedere liberamente da via Orobia anche se non si possiede un biglietto per il museo.
La particolarità di questo ambiente, progettato dal celebre regista Wes Anderson, lo rende la meta ideale per gli amanti delle foto “Instagram style”. Colori pastello che alternano il rosa al verde si mescolano in un tributo perfetto alla Milano degli anni 50 producendo come risultato un ambiente estremamente gradevole e rilassato dove bere un caffè tra vecchi juke box e flipper.
Orari di apertura del Bar Luce dalle 9.00 alle 20.00. Nei weekend e il venerdì chiude alle 22.00. Giorno di chiusura: martedì.
Informazioni utili per organizzare la visita alla Fondazione Prada
La Fondazione Prada si trova in Largo Isarco 2 a Milano.
Con il biglietto di ingresso è incluso l’ingresso entro 7 giorni anche alla Fondazione Prada Osservatorio (che si trova in centro in Galleria Vittorio Emanuele II).
Come arrivare
Il modo più comodo per arrivarci è con la metropolitana M3, linea gialla, fermata Lodi. Dalla fermata della metropolitana si raggiunge l’ingresso con una veloce passeggiata di 10/15 minuti.
In alternativa potete prendere il Bus 65 (la 65 come dicono i Milanesi) e scendere a Largo Isarco oppure il tram 24 (il 24 come dicono i Milanesi) e scendere alla fermata via Ripamonti /via Lorenzini.
Orari di apertura
La Fondazione Prada Milano è aperta dalle 10.00 alle 19.00. Nei weekend e il venerdì chiude alle 21.00. Giorno di chiusura: martedì.
La biglietteria rimane aperta fino a un’ora prima della chiusura, mentre la Haunted House è aperta fino alle 18.00 con l’ultimo ingresso ammesso alle 17.30.
Acquisto dei biglietti
È possibile acquistare un biglietto di ingresso per la sola esposizione permanente (10€ intero e 8€ ridotto) o per le sole esposizioni temporanee (allo stesso prezzo), oppure è possibile acquistare un biglietto cumulativo per entrambe le esposizioni (15€ intero e 12€ ridotto).
L’ingresso è gratuito per gli under 18, over 65, disabili e giornalisti, mentre è ridotto per studenti fino a 26 anni, accompagnatori di disabili e iscritti al FAI.
I biglietti si possono acquistare in biglietteria oppure sul sito ufficiale della Fondazione Prada con un piccolo sovrapprezzo.
È obbligatorio depositare le borse al guardaroba a meno che non siano di piccole dimensioni (piccolissime diciamo).
Katja
15/02/2019 @ 15:56
Che meraviglia! Ne ho sentito tanto parlare della Fondazione Prada ma la devo ancora visitare! Milano, negli ultimi anni, è diventata irraggiungibile: poco più di 3 ore di viaggio (se i treni non sono in ritardo) con 1 cambio che è sempre un terno all’otto.
Ma mi devo mettere d’impegno perché Fondazione Prada è uno di quei posti che devo vedere almeno 1 volta nella vita! (bellissimi i funghi alla rovescia: se ne prendi un pezzo, succede come ad Alice nel paese delle meraviglie?).